L'amianto è una parola che evoca preoccupazione, e a ragione. Questo materiale, un tempo considerato rivoluzionario, è oggi riconosciuto come un grave pericolo per la salute. Ma cos'è esattamente l'amianto, perché è così pericoloso e cosa si deve fare se si sospetta la sua presenza nella propria proprietà? In questo articolo, risponderemo a queste e altre domande fondamentali.
Cos'è l'amianto e perché è pericoloso?
L'amianto è un minerale naturale che, per le sue straordinarie proprietà ignifughe e isolanti, è stato ampiamente utilizzato nell'edilizia fino agli anni '80. Lo si trovava comunemente in tetti, isolamenti e pavimenti.
Tuttavia, il rovescio della medaglia è estremamente grave. Oggi è vietato in molti paesi, inclusa l'Italia, perché le sue fibre microscopiche, se inalate, possono causare gravi problemi di salute anche a distanza di anni, come il mesotelioma pleurico, il carcinoma polmonare e l'asbestosi. È fondamentale sapere che, se possiedi una vecchia copertura o un isolante, potrebbe contenere amianto: presta la massima attenzione e non toccarlo senza precauzioni.
Come faccio a sapere se la mia proprietà contiene amianto?
Se il tuo edificio è stato costruito prima degli anni '90, c'è una concreta possibilità che contenga amianto, specialmente in tetti, pannelli isolanti o piastrelle. Potresti notare materiali fibrosi di colore grigio-bianco, ma è fondamentale non toccarli!
La cosa migliore e più sicura da fare è contattare un tecnico certificato per l'amianto. Sarà lui a prelevare campioni e ad analizzarli in laboratorio. Non provare mai a verificarne la presenza da solo: disturbare l'amianto può rilasciare fibre pericolose nell'aria, esponendoti a rischi inutili.
Qual è il processo per smaltire l'amianto in sicurezza?
Lo smaltimento dell'amianto è un'operazione strettamente regolamentata in Italia, proprio per la sua pericolosità. Ecco i passaggi principali:
Contatta un'impresa certificata: Solo professionisti con licenza e specifica formazione possono rimuovere l'amianto. È un compito che richiede competenze e attrezzature specifiche.
Sigillatura e contenimento: Durante la rimozione, l'amianto viene bagnato per prevenire la dispersione di fibre e sigillato in contenitori speciali, appositamente progettati per questo scopo.
Trasporto e smaltimento: I materiali contenenti amianto vengono trasportati in discariche autorizzate per rifiuti pericolosi, seguendo rigidi protocolli di sicurezza.
Documentazione: Al termine dell'operazione, riceverai un certificato di smaltimento che attesta la conformità alle normative vigenti, come il D.Lgs. 81/2008.
Ricorda: non tentare mai di rimuoverlo da solo: è illegale e, soprattutto, estremamente rischioso per la tua salute e quella degli altri.
Quanto costa smaltire l'amianto?
Il costo dello smaltimento dell'amianto può variare in base a diversi fattori: la quantità di materiale, la difficoltà di accesso all'area da bonificare e la regione in cui ti trovi. In media, in Italia, si parla di 10-20 €/m² per la rimozione di coperture in amianto, a cui si aggiungono i costi di smaltimento, che si aggirano intorno ai 100-200 €/tonnellata.
Il nostro consiglio è di chiedere preventivi a più imprese certificate per confrontare le offerte e, soprattutto, di verificare se ci sono incentivi statali, come il Bonus Amianto, che possono ridurre significativamente la spesa.
Esistono incentivi per lo smaltimento dell'amianto?
Sì, in Italia ci sono spesso incentivi e agevolazioni fiscali per la rimozione e lo smaltimento dell'amianto. Tra questi, potresti trovare il Bonus Rimozione Amianto o detrazioni fiscali nell'ambito di ristrutturazioni edilizie (come l'Ecobonus).
È importante sottolineare che questi incentivi variano di anno in anno. Per dettagli aggiornati al 2025 e per capire quali opportunità sono disponibili per la tua situazione specifica, ti consigliamo di consultare il sito dell'Agenzia delle Entrate o di rivolgerti a un commercialista. Inoltre, non dimenticare che anche alcune regioni offrono contributi specifici per la rimozione dell'amianto, quindi informati anche a livello locale.
Posso lasciare l'amianto dov'è se non è danneggiato?
Se l'amianto presente nella tua proprietà è in buone condizioni (ovvero non è friabile e non presenta segni di danneggiamento), la legge italiana (DM 6/9/1994) consente di lasciarlo in situ. Tuttavia, è un'opzione che richiede un monitoraggio regolare da parte di un tecnico specializzato, che dovrà valutare periodicamente lo stato di conservazione del materiale e il rischio di rilascio di fibre.
In questo caso, è obbligatorio redigere un piano di controllo e manutenzione per l'amianto non rimosso. Se, invece, hai in programma lavori di ristrutturazione che potrebbero interessare le aree con amianto, è decisamente preferibile procedere alla rimozione per evitare di creare situazioni di rischio.
Hai trovato utili queste informazioni? Se hai ancora dubbi o domande sull'amianto e la sua gestione, lascia un commento qui sotto!